Motus presenta Frankenstein_diptych. Una storia di amore e odio
In scena, al Teatro Vascello di Roma e in prima Nazionale per il Romaeuropa Festival dal 22 al 26 ottobre 2025, il progetto teatrale “Frankenstein_diptych (love story + history of hate)” della compagnia italiana Motus, ideato e diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande.

Dall’omonimo romanzo di Mary Shelley, il classico della letteratura è stato dissezionato dagli autori i quali rimangono comunque fedeli al testo originale. Il libro si trasforma in un dittico dove si parla di Amore , nel primo, e di Odio nel secondo. Una trasposizione contemporanea meravigliosa, ricca di spunti geniali, la quale, prendendo in prestito le parole di Nadia Fusini, costituisce “un controcanto femminile all’ideale prometeico maschile”. Il tema che unisce il dittico è il dolore del “mostro”, che rappresenta la parte di noi rifiutata dalla società per il suo aspetto. In questo modo l’opera critica in modo deciso il sistema sociale che ci governa. Il “mostro” di Frankestein non è soltalto il personaggio di un libro ma rappresenta l’uomo e la sua universalità.
Victor Frankenstein è il giovane scienziato che decide di creare un’essere da parti di cadavere ed è il fratello di Mary Shelley, viaggiatore nei Poli ha raccontarne la storia. Illuminante la scelta di mettere in scena la stessa autrice, Mary Shelley, come incipit della narrazione scenica. Esposta e vulnerabile, con la sua nudità visiva ed interiore. La sua mente vacilla tra presa di coscienza della realtà e annebbiamento totale dei sensi, tutto trasposto tramite l’esile corpo nudo. L’atto creativo nasce dalle parole digitate sulla tastiera di un portatile, elemento scenico del primo dittico, e s’intreccia con la crisi esistenziale della scrittrice. In entrambe le dimensioni, la scrittura di un’opera letteraria e la creazione di un essere deforme, è la forza creativa a risultare dominante. Sono i mostri, le sue creature, a prendere forma attraverso l’opera letteraria, dando vita alle paure e ai desideri nascosti nel nostro inconscio.
Da un romanzo costruito come un gioco di scatole cinesi sono stati tratti venti capitoli, ognuno con un personaggio protagonista e intitolato con l’incipit di un brano del testo.
Nella prima parte del dittico, Love Story, inizia l’inseguimento della “creatura” da parte del suo creatore. Si tratta in realtà dell’inseguimento di noi stessi, della nostra parte oscura, di quel lato che in primis rifiutiamo e che la stessa Shelley non comprende. La prima parte ci pone e propone una serie di quesiti di difficile risposta, uno tra tutti “cosa accade quando non troviamo ascolto e quando l’alterità viene percepita come minaccia e non come possibilità?”.
Nella seconda parte del dittico, History of Hate, si esaltano gli elementi scenografici. Mentre nella prima parte avevamo in scena delle tendi trasparenti movibili e, soprattutto, la fisicità degli attori tra i quali Alexia Sarantopoulou (autrice), Silvia Calderoni (dottor Frankenstein) e Enrico Casagrande (la creatura), nella seconda parte del dittico assistiamo all’entrata in scena dell’immaginario all’ennesima potenza: il cinema.
In questo viaggio introspettivo nelle “viscere” dell’uomo, viene proiettato un video in contemporanea alla presenza nella scena degli stessi attori, i quali vengono duplicati continuamente con immagini , parole, doppie voci, tutti immersi nel proprio dilemma amletico.
Qual è la conseguenza del rifiuto del “mostro” che ognuno di noi porta dentro di sé? Un gioco tutto affidato alla forma e alla materia, dove la creatura perde il suo creatore, e con lui se stesso, nella lancinante solitudine del rifiuto. Un incendio di dolore, un grido non soffocato, come quello dell’opera d’arte di Munch. Un grido che supera il Postmoderno, ponendoci nell’epoca attuale.
Grandissima l’interpretazione degli attori, Alexia Sarantopoulou (autrice), Silvia Calderoni (dottor Frankenstein) e Enrico Casagrande (la creatura) Tomiwa Samson Segun Aina e Yuan Hu.
a cura di
Cinzia Salluzzo Rovituso
come citare questa fonte bibliografica
Salluzzo Rovituso, C. (2025)
Motus presenta Frankenstein_diptych. Una storia di amore e odio.
www.palcoevisioni.com/?p=1446. Palco e Visioni, 25 ottobre 2025.




