Direzione Roma. Intervista a Giovanni Bocci, musicista e cantautore romano

Direzione Roma, Album di canzoni di cantautori romani interpretate daa Giovanni Bocci.

Giovanni Bocci è un musicista, compositore e cantautore romano, classe 1974. Si diploma in tromba al conservatorio O. Respighi” di Latina nel 1994 ma già da bambino suonava la tromba nella banda musicale di Riano, nell’area metropolitana di Roma. Per quindici anni è stato tromba solista della Fanfara dei Bersaglieri in congedo di Roma. Ha all’attivo diverse partecipazioni televisive tra le quali ricordiamo “Fantastico“, “I Fatti Vostri“, “Aspettando Sanremo“, “Geo & Geo“. Ha partecipato come cantautore sia alla trasmissione “La Botola” su Rai 1 con Fabrizio Frizzi aggiudicandosi la puntata sia a “Match Music” in onda su Sky. Ha all’attivo diverse partecipazioni radiofoniche tra le quali ci teniamo a ricordare “Te lo Faccio Vedere chi Sono Io” condotta da Gianni Elsner. Ha inoltre vinto il “Festivalvannulo” di Paestum e il “ Sarannofunnymosi” di Roma.

Ha frequentato il corso di musica nello spettacolo presso la “piccola accademia” diretta da Stefano Jurgens e ha conseguito l’attestato di qualifica e perfezionamento di autore di testo presso il prestigioso Centro Europeo Toscolano (CET), diretto da Mogol.

Nel 2011 fonda il gruppo “Le Nuvole Barocche” con il quale si esibisce in spettacoli musicali e teatrali. Ricordiamo anche le partecipazioni a concorsi musicali tra i quali “Voci di Roma“, “Musica Controcorrente“, “Canzone Romana di San Giovanni“, “Festival di Saint Vincent“, “Premio Mia Martini“.

Nel 2019 ha composto la colonna sonora per la commedia teatrale di Luigi MagniLa Santa sulla Scopa“. E’ autore di testi e musica di moltissimi brani originali e ha pubblicato, ad oggi, sette album come cantautore.

Oggi la Redazione di “Palco e Visioni” incontra il M° Giovanni Bocci in occasione dell’uscita del nuovo progetto musicale “Direzione Roma“.

Innanzitutto grazie Giovanni per il tempo che ci stai dedicando.

Grazie a voi, è un vero piacere essere qui.

Prima di parlare di “Direzione Roma” potresti raccontarci della tua passione per la tromba e di come lo strumento sia sempre presente nella tua vita artistica?

La passione per la tromba nasce da bambino grazie a mio nonno Giovanni Bocci, come me, che suonava anche lui la tromba e mi ha insegnato a suonare portandomi poi con lui prima con la banda del paese e poi con la fanfara dei bersaglieri; col tempo questa passione è cresciuta in me e ho iniziato a studiare seriamente lo strumento fino ad arrivare a diplomarmi al conservatorio. Anche ora che ho accantonato il repertorio classico e sinfonico, la tromba è sempre presente nella mia carriera da musicista e cantante perché la inserisco sempre nelle canzoni e negli arrangiamenti che scrivo.

Arriviamo a “Direzione Roma”, come e perché nasce?

Da molti anni con il mio gruppo “Le Nuvole Barocche” presento degli spettacoli sulla canzone e la cultura romana con le sue tradizioni, i suoi autori, i suoi poeti e così, partendo dall’800, rendiamo omaggio ai grandi personaggi come Petrolini, Balzani, Fiorini, Proietti, Magni, Trilussa, Belli, Pascarella fino ad arrivare ai cantautori dei nostri giorni. In “Direzione Roma” ho deciso di focalizzare l’attenzione su alcuni cantautori romani di nota fama. Ognuno di loro ha raccontato Roma e le sue storie con il proprio stile inconfondibile, dal proprio punto di osservazione. Ho quindi deciso di rendere omaggio a Roma e alle sue “storie cantate” reinterpretando i brani di chi, come me, ama profondamente questa incredibile città.

Nell’album collabori con il chitarrista e cantante Luca Menicucci, ci parli del vostro sodalizio artistico?

Luca collabora con me dal 2011 ; insieme abbiamo ideato tantissimi spettacoli e concerti, ci capiamo ormai con uno sguardo, è un grande musicista anche lui diplomato al conservatorio, e soprattutto un vero amico, gli voglio molto bene.

In questo LP ci sono 15 brani, dei quali 12 cover e 3 tue canzoni originali: “Operaio”, “Guardo su” e “Con te”. Ce le descriveresti?

Ho pensato di inserire tre temi nell’album, uno sociale, uno più intimo e l’immancabile brano d’amore.

Iniziamo con “l’Operaio“. La sua vita è fatta di 10 ore al giorno in fabbrica, si alza presto la mattina, vive ogni giorno la precarietà del mondo del lavoro, le ansie, le paure di non poter arrivare a fine mese. Non sembra riuscire a sognare un futuro troppo roseo, tuttavia ha la sua famiglia, una figlia meravigliosa, che sono la sua forza, la sua vera, inestimabile, ricchezza!

In “Guardo su” c’è tutto il mondo della notte, fatto di lavoro, divertimento, sesso, ma anche di problemi, di povertà, di dolore. Immagino diverse persone, ognuna con la sua storia da raccontare, ognuna con un sogno da realizzare. Siamo tutti presi da questa nostra vita da non renderci conto di cosa ci sia sopra di noi, dello spettacolo che il cielo ci offre ogni notte, un cielo pieno di stelle, un cielo che sta sempre li e chissà quanti segreti nasconde e quante cose ha visto. Questo cielo pieno di luci che si accendono come un “Luna Park”, magico e misterioso.

“Con te” invece parla di una storia d’amore tormentata, clandestine e, nonostante questo grande sentimento, Lei torna tra le braccia sicure dell’altro, mentre Lui prova a inventare un finale che purtroppo a lieto fine non sarà.

Ti propongo una domanda difficile. Se dovessi scegliere una soltanto delle dodici cover, quale sarebbe e perché.

In effetti non è semplice rispondere, ogni brano ha un suo fascino oltre che un intimo significato per me. Sto comunque al gioco e se dovessi obbligatoriamente scegliere direi “Roma” di Renato Zero. Le parole di questo brano le vivo come pura poesia, emerge un amore profondo, c’è un elegante rispetto e quel pizzico di nostalgia che rende l’atmosfera quasi magica. La musica poi è un continuo crescendo che ti coinvolge pienamente entrandoti nell’anima. Per questo abbiamo deciso di inserirlo come primo pezzo del disco.

Ora una domanda ancora più complicata. Quale delle cover ti rappresenta meno?

Io sono cresciuto soprattutto con la musica dei grandi cantautori, di quelle voci che sono ormai un patrimonio comune. Diciamo che sono, quasi, della generazione dei cosiddetti “boomer”. Premetto questo perché, se anche in questo caso fossi obbligato a scegliere, opterei per “Sette” di Gazzelle. Soltanto perché più “lontana” dalla mia formazione musicale. Tuttavia ho trovato il pezzo di elevato interesse e, anche grazie alle mie figlie che lo ascoltano, ho imparato ad apprezzarlo sempre di più.

Sappiamo che un LP non può essere infinito e molte canzoni saranno state escluse. Quale o quali cover hai escluso con maggiore fatica?

L’idea era quella d’inserire un brano di ogni cantautore romano. Ovviamente a Roma ce ne sono innumerevoli e inserirli tutti sarebbe stato di fatto impossibile in un solo cd. Sicuramente nel prossimo disco del progetto riuscirò a rendere omaggio a cantautori romani del calibro di Silvestri, Gazzè, Fabi, Calcutta, Ultimo, Stefano Rosso, e altri che ho dovuto a malincuore, per ovvie ragioni di spazio, al momento escludere da questo album.

Ci offriresti un tuo punto di vista dell’attuale Roma del cantautorato?

Roma è davvero ricca di talenti, non ci sono dubbi, piena di bravi cantautori e validissimi musicisti. Il modo di scrivere di oggi è diverso rispetto agli anni ’70 e ’80 del 1900 e il paragone con i vari Baglioni, Venditti, De Gregori è impossibile se non contestualizzato. Loro sono dei caposcuola e al momento non posso che riconoscere la difficoltà di molti di noi e dei più giovani talenti di trasformarsi in vere icone. Credo comunque che il cantautorato romano sia in fermento e mi aspetto, nel prossimo futuro, qualcosa che forse oggi non riusciamo ancora a vedere.

Abbiamo lasciato Sanremo 2024 alle spalle da circa un mese, secondo te come mai il cantautorato è stato quasi del tutto assente?

Sanremo è un festival di arte varia, musica, intrattenimento, ballo, cabaret e gossip. Addirittura sembra, ma è soltanto una sensazione, che sia quasi “pilotato” dalle case discografiche e dalle radio. Se ci si fa caso ci sono pochi autori presenti in più canzoni, quasi una lobby. Questo aspetto, lo ammetto, non mi è piaciuto molto in quanto è escludente e impedisce, di fatto, l’emergere di una fetta importante di talenti di altissimo valore che potrebbero rimanere nascosti o isolati. Invito davvero a cercare nella scena più intima delle proprie città per scovare quel qualcosa in più nel cantautorato che, secondo me, sta mancando nel “mainstream” ma che nelle realtà locali e di nicchia è presente, di valore ed estremamente vivo.

Sempre su Sanremo 2024, quale canzone avrebbe meritato la vittoria secondo il tuo punto di vista?

La canzone di Angelina Mango non mi ha fatto impazzire, sono invece d’accordo con il premio della critica alla Bertè. Tra tutti i giovani che portano canzoni generazionali credo Loredana Bertè, a 73 anni, abbia portato sul palco un grinta e un passione senza pari. Ho apprezzato molto anche l’intonazione, la delicatezza e l’eleganza di Diodato. Mi permetto di dire che “fuori concorso”, decisamente di un altro pianeta, è stata Giorgia! La sua esibizione ha illuminato questa edizione del festival così come, nella serata cover, ho apprezzato l’interpretazione de “Il Volo” di “Who wants to live forever” dei Queen. Una canzone da primo posto, comunque, non l’ho percepita in modo chiaro.

Torniamo a “Direzione Roma”. Hai in programma un tour legato al progetto?

Si abbiamo già delle date in programma e cercheremo durante l’estate di continuare con la promozione del disco. Pubblicheremo tutto sui nostri canali social. A tal propostito abbiamo recentemente aperto una pagina facebook completamente dedicata al progetto “Direzione Roma”. [In calce all’articolo, ndr].

Sappiamo che sei una persona piena di idee e sempre pronta a nuove sfide. Dopo “Direzione Roma” c’è già qualcosa in cantiere?

Oltre al progetto di questo disco, stiamo portando avanti l’omaggio a Fabrizio de André con lo spettacolo sulla “Buona Novella“, poi “Lucio80” concerto su Lucio Dalla e Lucio Battisti che, come sappiamo, sono nati soltanto a un giorno di distanza, stessa età, stesso nome e una vita dedicata alla musica. Una coincidenza che, personalmente, mi fa percorrere un brivido lungo la schiena ogni volta che ci penso. Dopo l’estate è in programma un nuovo progetto, un nuovo album completamente di inediti.

Grazie ancora Giovanni per la tua presenza su “Palco e Visioni”.

Grazie a voi, con tutto il cuore.

Invitiamo i lettori a seguire “Direzione Roma” e altri progetti del M° Giovanni Bocci sulle pagine social ufficiali.

a cura della Redazione di
“Palco e Visioni”

come citare questa fonte

Redazione “Palco e Visioni” (2024).
Direzione Roma. Intervista a Giovanni Bocci, musicista e cantautore romano.
www.palcoevisioni.com/?p=1168. Palco e Visioni, 07 marzo 2024.

Redazione
Redazione

Redazione di Palco e Visioni. Narratori di Finzioni. Portale Indipendente di Arte e Cultura.

Articoli: 12

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *