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Intervista a Michele La Ginestra, attore, regista, conduttore e fondatore del Teatro 7
Intervista a Michele La Ginestra, attore, regista, conduttore e fondatore del Teatro 7
Michele La Ginestra è attore, commediografo, regista teatrale, conduttore televisivo italiano e soprattutto fondatore e direttore artistico del Teatro 7 ed ora del Teatro 7 off. Cinzia Salluzzo Rovituso di “Palco & Visioni” ha l’onore e il piacere di poterlo intervistare.
Il Teatro 7 di Roma nasce nel 1997 per essere un luogo alternativo alla strada per i ragazzi affinché potessero crescere interiormente e culturalmente, possiamo dire che, con tanti anni di dedizione al progetto “Teatro 7”, sei riuscito a riqualificare un quartiere?
Diciamo più semplicemente che il quartiere è stato arricchito, dall’apertura di questo polo culturale interessante. Perché in questi anni (siamo alla nostra 25esima stagione), non abbiamo offerto solo una proposta di spettacoli teatrali, peraltro fatta da artisti di fama nazionale, ma abbiamo anche “sperimentato”, riuscendo a dar voce a nuove proposte ed a nuovi artisti.
Inoltre, i nostri laboratori teatrali che coinvolgono più di 300 iscritti, hanno fatto in modo che il Teatro 7 diventasse un centro di aggregazione importante, non solo per chi partecipa ai nostri corsi, ma anche per chi viene ad applaudire i propri amici e scopre che il teatro è anche fatto di “socialità”, e può addirittura diventare “solidarietà”, con il progetto “Teatro 7 Solidarietà ODV” (www.teatro7onlus.it).
Trovi che il teatro per il potere educativo insito che ha sia da introdurre come materia scolastica?
Credo fermamente nella forza educativa del Teatro, e nella sua capacità di aggregazione. Attraverso il mezzo teatrale si impara a conoscere meglio se stessi, le proprie capacità espressive, si impara a rispettare l’altro, a vincere le proprie timidezze ed a placare le esuberanze eccessive…perché il fine è quello di costruire un progetto comune a tutti: lo spettacolo.
Credo sia opportuno introdurre questa materia tra quelle scolastiche, a patto che ci sia un filtro serio su chi dovrà gestire questi corsi: persone preparate, sicuramente, ma che abbiano anche esperienza di palcoscenico e di insegnamento della materia.
Perché hai avuto la necessità di fondare e far vivere un nuovo Teatro: il Teatro 7 off?
Quando ci hanno offerto questo spazio, grande come il Teatro 7, con Adriano e Alberto, i miei amici d’infanzia, ci siamo detti: visto il percorso che abbiamo fatto finora, che ha dato risultati positivi, perché non raddoppiare l’esperienza? Il nostro intento non solo è quello di “offrire cultura”, ma anche creare nuovi posti di lavoro… e dare nuove prospettive ai tanti giovani che vogliono misurarsi con il mestiere dell’attore.
La zona, Montesacro, benché popolosa, non aveva un teatro, ed allora ci siamo detti proviamo! È stato anche un modo per dare un messaggio di speranza in questo periodo difficile per tutto il comparto…certo, un investimento importante (fatto senza nessun ausilio da parte delle istituzioni), che però, sono certo, darà i suoi frutti. Adriano ed Alberto si sono fidati…vorrei evitare di rompere un’amicizia di così lunga durata.
Ci vuoi consigliare uno spettacolo da vedere al Teatro 7 e al Teatro 7 off?
Io consiglierei a tutti di “abbonarsi”, così da vedere almeno a 6 spettacoli, perché uno spettacolo solo non basta per assaporare il gusto del teatro.
Quando uno va al ristorante, assaggia i vari piatti che il cuoco ha preparato, non ci si ferma all’antipasto. Secondo me, in un cartellone teatrale, non si riuscirà mai a soddisfare i gusti di tutti, ma proponendo 13 spettacoli regaliamo la giusta varietà…
E, da direttore artistico, garantisco personalmente per ognuno di questi: li ho scelti, perché, a mio parere, meritano di essere rappresentati!
Poi ci sarà quello che apprezza solo la commedia degli equivoci, perché a teatro si vuole divertire senza pensare, o chi invece vuole qualcosa su cui riflettere preferendo un teatro un po’ più impegnato …noi offriamo un po’ di tutto, compresi i musical da camera, o gli spettacoli di magia.
Per rispondere alla domanda, diciamo, che con i miei spettacoli (quelli che interpreto o che dirigo) cerco di far divertire, ma anche di portare un messaggio, sul quale il pubblico dovrebbe confrontarsi all’uscita dal teatro.
Questo è lo stile che prediligo: far ridere, sorridere, commuovere, emozionare, dovrebbe essere il risultato a cui tendere con tutti gli spettacoli teatrali.
Vi aspetto, così mi farete sapere!
a cura di
Cinzia Salluzzo Rovituso
come citare questa fonte:
Salluzzo Rovituso, C. (2021)
Intervista a Michele La Ginestra.
www.palcoevisioni.com/?p=585. Roma, 13 ottobre 2021.